L'uomo e la sua parte (ir)razionale
Da
sempre, l’uomo si distingue dall’animale per la sua componente razionale, l’uomo
ragiona, è in grado di controllare e misurare i propri istinti, può modulare il
proprio comportamento, le proprie reazioni. L’uomo insomma riesce a dominarsi,
ed è essenzialmente questo che lo distingue dagli animali, ed è sempre questa
sua capacità che lo rende così frustrato e complicato. Frustrato perché ogni
uomo si sente prima o poi nella sua esistenza schiacciato o costretto dai
canoni comportamentali della sua società; complicato perché tutti gli
atteggiamenti non naturali, che sono il frutto di una decisione preventiva
sono, a mio avviso difficili da prendere e soprattutto da comprendere.
Ovviamente
è un bene, che noi esseri a due zampe siamo in grado di limitarci e controllarci,
però è anche vero che tutto questo pensare a quale sia “il giusto atteggiamento”
o “la cosa giusta da fare o da dire”, ci rovina l’esistenza. Quante volte ci
sentiamo fuori luogo? In imbarazzo? Quante volte non sappiamo cosa dire o come
muoverci? Il tutto per paura di fare brutta figura, per paura di sbagliare e
del giudizio altrui.
Già, a tutti capita di
porsi queste domande, ma poi il mondo si divide essenzialmente in due
categorie. Gli “uomini cervello” e gli “uomini pancia”. I primi sono quelli solo
razionalità, eredi dell’età dei lumi, non cedono agli istinti ed alle passioni
e hanno ben presente il confine tra giusto e sbagliato. I secondi, gli “uomini
pancia” invece al contrario hanno il cervello in letargo e vivono la vita guidati
dai sentimenti e dagli istinti, non si pongono mai domande ne limiti.
Ovviamente il famoso ”est modus in rebus”, la giusta moderazione tanto
vagheggiata da Orazio è quasi impossibile da raggiungere. Però qualcuno ce la fa,
qualche eletto riesce a trovare la moderazione e in un mondo come quello di
oggi, in cui tutto
è ordinato e tutto avviene secondo precisi codici comportamentali, sente ogni
tanto l’esigenza di tornare alle origine, di liberare i propri istinti.
Ecco
perché ogni tanto è giusto cedere voglia di urlare, o addirittura ululare,
oppure di sdraiarci in posizione fetale in un angolino, oppure di correre a
perdifiato senza meta o di abbracciamo qualcuno senza motivo. E ancora ecco
perchè in determinate situazioni, come in discoteca o ad un concerto liberiamo
tutta la nostra energia, urlando a squarciagola e ballando fino allo
sfinimento.
Nel
mondo moderno, l’uomo deve essere moderno, ma deve anche ritagliarsi spazi e
momenti dove poter liberare i suoi istinti più “animaleschi”, per ritrovare se stesso in mezzo alla giungla
d’asfalto.
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