I dieci diritti del lettore....
Mi
è capitato centinaia di volte di chiedermi perché mai, nonostante io adori leggere,
mi sia sempre rifiutata di scegliere i libri proposti dagli insegnanti come
letture per le vacanze estive.
Prendevo la lista, la leggevo con cura, memorizzavo i titoli e quando andavo in una libreria o biblioteca, stavo attenta a non scegliere quelli indicati. Ho sempre letto molto, almeno una dozzina di libri a estate, ed evitare quelli indicati non era così semplice. Una sola volta lessi un libro su indicazione di una profe, e subito mi innamorai della storia e dell’autrice. Ma quello fu un caso speciale, così come speciale era l’insegnante e il mio rapporto con lei.
Prendevo la lista, la leggevo con cura, memorizzavo i titoli e quando andavo in una libreria o biblioteca, stavo attenta a non scegliere quelli indicati. Ho sempre letto molto, almeno una dozzina di libri a estate, ed evitare quelli indicati non era così semplice. Una sola volta lessi un libro su indicazione di una profe, e subito mi innamorai della storia e dell’autrice. Ma quello fu un caso speciale, così come speciale era l’insegnante e il mio rapporto con lei.
In
ogni caso, non ho ancora capito perché fossi così ostinata e cocciuta; però
dopo aver scoperto i “diritti del lettore” di Pennac, la mia scelta di anni fa,
mi pare un po’ più logica.
In
poche parole, Pennac afferma che il libro è un oggetto personalissimo, che non
può essere assegnato dall’alto, che deve trovare una rispondenza in chi legge e
che richiede una scelta autonoma e individuale. “il verbo leggere non sopporta
l’imperativo…”. Giusto!!
Ecco
i dieci comandamenti, anzi diritti del lettore:
-
Il diritto di non leggere
-
Il diritto di saltare le pagine
-
Il diritto di non finire un libro
(quante volte ci torturiamo solo perché pensiamo che sia nostro dovere leggere
un libro per intero??)
-
Il diritto di rileggere
-
Il diritto di leggere qualsiasi cosa
Il diritto al bovarismo (da Madame
Bovary di Flaubert, semplicemente significa il diritto a leggere tutto, anche i
romanzi rosa più frivoli)
-
Il diritto di leggere ovunque (cosa c’è
di più bello che leggere in un parco?)
-
Il diritto di spizzicare
-
Il diritto di leggere a voce alta
-
Il diritto di tacere
Beh.
Lettura è anche creatività, è un atto di volontà, è un atto creativo, perché coinvolge
le attività fantastiche, razionali e sentimentali, induce il lettore ad
immaginarsi in luoghi e situazioni diverse. La lettura forma e arricchisce, ma
solo quando è spontanea.
Certo
è dovere degli insegnati e dei genitori spingere un poco i ragazzi all’amore per
il libri, ma senza forzarli, perché la lettura è un mondo fantastico, in cui si
entra per conto proprio.
Il diritto di leggere ovunque è geniale!
RispondiEliminaChi non si è mai portato un libro alla toilette facendo inferocire i parenti i coda? Quando sei nel bel mezzo di una storia non importa se devi dormire, mangiare o fare altro. Devi sapere come andrà a finire sia che il colonnello Buendia stia perdendo un'altra guerra sia che Bella debba decidere se diventare un vampiro.
I miei genitori, previdenti, avevano comprato una casa con due bagni (all'epoca non c'erano i vampiri e non conoscevo Marquez, ma è stato utile lo stesso)
ahha simpaticissimo il tuo commento!! che dire...perfettamente d'accordo!! :D
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