venerdì 11 gennaio 2013

La banca dei cervelli






In banca, mettiamo i nostri risparmi, i nostri averi, i nostri “tesori”, perché vengano custoditi al meglio e perché siano più al sicuro. Perché non mettere in banca anche il nostro cervello?



“We want your brain” è questo lo slogan della “Banca dei cervelli”. Si tratta di una banca statunitense, alla quale, una volta morti, è possibile donare il proprio cervello perché questo venga studiato e analizzato. Insomma, è possibile donare il proprio cervello alla ricerca, questa pratica, molto diffusa in America, basti pensare che ad Hardvard vengono conservati circa 7.000 cervelli, si sta sviluppando anche in Italia. L’unico centri nazionale di raccolta di cervelli è l’Ospedale Niguarda di Milano, dove vengono raccolti cervelli dei malati di Parkinson o Alzheimer o di persone colpite da tumori celebrali. L’obbiettivo è fornire ai ricercatori i campioni di tessuto indispensabili per studiare e cercare rimedio ad alcune patologie.
L’idea di donare il proprio cervello, che verrà conservato intero in formalina o peggio sezionato (tagliato a fette come una torta) può sembrare macabra, ma, come afferma Antonio Federico (professore di neurologia all’Università di Siena) “questi tessuti potranno dare una mano decisiva alla ricerca di una cura per molte malattie. Ma anche i cervelli sani sono utili, perché forniscono tessuti di confronto”.
Quindi, credi che il tuo cervello sia ancora buono, pensi che non lo sfrutterai mai fino a sfinirlo? Allora, beh, potresti regalargli una nuova vita!

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