giovedì 28 febbraio 2013

"Io vi maledico"... storie dall'Italia




“Io vi maledico”  è il grido di rabbia di un’Italia costretta troppe volte a tacere, di un’Italia che soffre nel silenzio. Concita De Gregorio, giornalista di “Repubblica” ha riunito sotto questo titolo diverse storie italiane, storie di rabbia e di dolore, storie caratterizzate dall’immobilità e dall’incapacità di reagire.

La giornalista, sembra dare nuova vita al romanzo realistico novecentesco, una volta soffiata via la polvere degli anni, resta una classe medio bassa schiacciata da quella dominante, restano i protagonisti che in balia degli eventi della vita non sono in grado di reagire né di cambiare, e non hanno la possibilità di ribellarsi. “Io vi maledico” è l’affermazione di Flavia Schiavon, figlia di un imprenditore padovano che schiacciato dai debiti ha deciso di togliersi la vita; é il grido di Sabrina Corisi, un’altra figlia, che chiede giustizia per il padre, un operaio dell’Ilva di Taranto morto di tumore al polmone dopo essersi battuto per anni contro i veleni minerali provenienti dall’acciaieria. “Io vi maledico” è un libro che raccoglie la rabbia per le ingiustizie e la frustrazione per i sogni infanti, come quello dell’operaio di Sulcuis che voleva partecipare a “X Factor” o quello delle donne sindaco di Calabria e Sicilia che non possono fare il loro lavoro perchè si trovano a combattere senza speranza contro la mafia. Lo schema seguito dalla De Gregorio ricalca davvero quello delle novelle realiste di Verga o Capuana, ma non cade nel banale, né nell’eccesiva esaltazione della “classe umile”, il suo realismo è sì una condanna, ma non si sa bene a chi. Alla classe forte o agli italiani, al popolo che rassegnato sopporta?
L’autrice dedica alcune pagine a quella che appare l’unica reazione di cui oggi siamo capaci, quella di inneggiare alle rivoluzioni sui social network, affidando la nostra rabbia solo ai mondo irreale del web. Gruppi di giovani e non solo utilizzano la rete per sfogarsi, esprimendo virtualmente le loro sofferenze e frustrazioni. La lotta alle ingiustizie sembra avvenire solo on-line, come se la vita reale fosse un’altra cosa.
Dal libro-inchiesta “Io vi maledico” si delinea un’Italia quasi passiva, arrabbiata sì, ma rassegnata, priva pulsioni rivoluzionarie. È inevitabile collegare gli italiani descritti dalla De Gregori con gli italiani di Beppe Grillo, chi più di lui è riuscito ad incarnare i sentimenti di questa società stanca e arrabbiata? L’unica differenza è che con lui la rabbia rischia di trasformarsi solo in grida, battutine e volgarità. “Io vi maledico” è un’edizione che adesso, dopo un mese dalla sua pubblicazione può essere letta come involontariamente profetica, le elezioni ci hanno dato prova del sentire degli italiani, sentire che l’autrice aveva già esplicitato.

Poco a poco, come le pietre di una collana, tutte queste storie diventavano un rosario: non di una preghiera, però. Di una maledizione. Diventavano tutti i colori della rabbia:la geografia esatta del disamore per chi ti ha promesso e poi negato, per chi ti ha illuso, per chi sa solo chiederti e mai dare”.



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