Parliamo spesso di impoverimento e crisi culturale o dello
scarso livello dell’istruzione in Italia; insomma ci lamentiamo, sappiamo
riconoscere ciò che non va, ma sappiamo reagire?
La cultura, artistica letteraria, musicale e scientifica è
la base indispensabile alla crescita di un individuo e di una comunità, è
direttamente proporzionale al dinamismo economico e alla creatività di una
popolazione. Soprattutto in questi anni di crisi economica, la fertilità
dell’economia, la sua capacità di sviluppare idee innovative e di poterle
realizzare grazie alle conoscenze tecnologiche è fondamentale. E alla base
delle conoscenze, dell’originalità e del dinamismo non può esserci nient’altro
che un buon livello culturale. Ecco perché il dibattito sullo sviluppo e sulla
tutela della cultura è quanto mai attuale, perché cultura, crescita umana ed
economia sono tre realtà strettamente intrecciate.
Ho girovagato per Brescia e nelle principali Università
cittadine ponendo agli studenti e ai passanti una domanda: “Quali iniziative
promuoveresti per la tutela e lo sviluppo della cultura in Italia?”.
“Secondo me bisognerebbe dare più spazio ai programmi
culturali in tv. – sono queste le parole di Anna, e di molti altri - Quei pochi
che ci sono vengono mandati in onda sempre in seconda o terza serata, così
anche se sarebbero interessanti non riesco mai a guardarli”. Per altri il
problema principale sono i soldi “l’ideale sarebbe trovare il modo di destinare
più soldi alle biblioteche pubbliche, ai musei perché possano offrire servizi
solidi alle scuole. Bisognerebbe puntare sulla collaborazione tra gli enti
pubblici culturali e gli istituti, per avvicinare fin da piccoli i ragazzi ai
musei, al teatro, alla lettura ecc…”. Alcuni sostengono la necessità di rendere
gratuiti o quasi i musei, e diminuire il costo delle entrate nei teatri e dei
libri.
Per la maggior parte degli studenti bresciani, il problema
quindi sono i costi della cultura in Italia, troppo elevati, che rendono
impossibile a molti di loro la partecipazione a spettacoli ed eventi.
Sicuramente quello della spesa è un fattore che limita,
almeno in parte lo sviluppo culturale in Italia, soprattutto in questo periodo,
però non credo sia l’unico fattore.
Il vero problema è che spesso oltre alle strutture e ai
fondi manca un pubblico davvero interessato, manca la pubblicizzazione degli
eventi. Sono numerose le iniziative che ogni anno vengono organizzate, ma tutte
o quasi, peccano dal punto di vista pubblicitario, bisognerebbe puntare di più
sulla comunicazione, soprattutto mediante il web, rendendo localizzabile ogni
iniziativa regionale. Un idea valida sarebbe la creazione di una piattaforma
on-line, di un sito che regione per regione raccolga tutte le diverse
iniziative culturali. Descrivendole e pubblicizzandole, occupandosi magari
anche della creazione di “pacchetti” per comitive e gruppi di interessati,
fornendo prezzi vantaggiosi e consigli per il trasporto e per l’eventuale
pernottamento.
Un altro punto su cui si potrebbe puntare è la
contaminazione tra i diversi ambiti culturali, creare una fusione, commistione
tra le diverse arti, magari puntando su quelle che più “vanno di monda”. Ad
esempio pensiamo a quante visite ha registrato la fiera del tatuaggio a Milano
del mese scorso, perché non creare collegamenti tra questa nuova forma di arte
e la cultura? Dalle frasi d’autore, ai richiami alla cultura europea, giapponese
o nordica che molti tatoo contengono si potrebbe partire per tenere dei brevi
seminari di arte o letteratura.
La cultura italiana per espandersi e salvaguardarsi
dovrebbe, a mio parere svecchiarsi, entrare prepotentemente nel web, creare
eventi e appuntamenti divertenti, scendere a patti con la modernità, con il
gusto e la velocità dei nostri giorni. E tutto questo è più che mai necessario,
perché dove c’è cultura, c’è qualità della vita.
Ciao Sara, grazie di essere passata nei miei 30mq di blog! Se ti interessa c'è un link party in corso sull'altro mio blog Girly Bike
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