E se i Simpson fossero educativi??!!
Riguardo
ai cartoni animati e a tutto quello che dovrebbero nascondere e/o rappresentare
ne abbiamo sentite un po’ di tutti i colori. Pippi Calzelunghe è razzista,
perché l’autrice del libro che ne narra le avventure, Astrid Lindegren, scrittrice degli anni
quaranta, parla di “negri” e ne parla in modo indelicato.
I
Puffi rappresenterebbero invece, secondo alcuni, un esempio di società nazista,
in cui conta solo la purezza della razza e la gerarchia. Non parliamo poi di
quei tossicodipendenti di “Asterix e Obelix”, che secondo il filosofo Michel
Serres, sarebbero un elogio alla droga con tutto quel pululare di pozioni
fenomenali.
Peter
Pan è politicamente scorretto, infatti identifica i nativi americani con due
orribili clichè : “augh” e “sqaw”.
Mentre Spongebob è assolutamente diseducativo, perché mangia hot dog.
E
io invece, dopo tutte queste, permettetemelo, stupidaggini mi sono fatta
un’idea, che così, di primo acchito, potrebbe sembrare semplicemente assurda: I
Simpson sono educativi. Ok, forse definirli educativi è un azzardo, ma veniamo
al punto. La famiglia Simpson, è appunto una famiglia. E non è una famiglia
come quella del mulino bianco, in cui tutto è sempre perfetto, né come quella
di una telenovela, dove il padre tradisce la madre con la cognata e la madre si
scopre lesbica e va con la vicina di casa e chi più ne ha più ne metta. I
Simpson sono una famiglia unita, nonostante siano eccessivi, volgari,
maleducati e irriverenti; nonostante in quasi ogni puntata Omer deluda Marge o
la tratti male o cerchi di uccidere uno dei suoi figli. Alla fine restano
comunque una famiglia. Le puntate si concludono, di solito, con i coniugi, che
dopo una giornata assurda, si addormentano l’uno accanto all’altra. Insieme,
nonostante le mille difficoltà e delusioni.
e
proprio dobbiamo cercare significati nascosti dietro ai cartoni, perché non
cerchiamo bei messaggi dietro ai cartoni più criticati, piuttosto che creare
problemi ai grandi classici con i quali siamo cresciuti?!
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