giovedì 8 novembre 2012

Battiato: un artista in politica





Franco Battiato assessore alla cultura della regione Sicilia. Questa recente notizia, mi ha inizialmente spiazzato. Poi ci ho pensato sopra per bene, e nonostante alcuni dubbi e perplessità, mi pare un’ottima notizia.



Inizialmente, mi è parsa una cosa assurda. Atre e politica, cosa c’entrano l’una con l’altra? E soprattutto,  l’arte, che per definizione è libertà, non dovrebbe mischiarsi alla politica, rischiando di perdere la propria autonomia d’espressione. E questo, lo penso ancora, cioè un artista che si è lasciato “catturare” dalla politica, dovrà in ogni caso, misurarsi sempre con essa, dipendere, in un certo senso dall’agire politico suo e dei suoi colleghi. Però, leggendo le interviste rilasciate dal cantautore mi sono rassicurata, Battiato non vuole essere chiamato assessore “chiamatemi Franco, e sarò Franco” (simpatico doppio senso) e ha rinunciato allo stipendio. Già, la rinuncia allo stipendio, mi ha colpito, perché significa che effettivamente il nuovo Assessore alla Cultura siculo, anzi Franco, ha deciso di accettare questo incarico, come una missione, una chiamata, senza volersi arricchire ne farsi pubblicità (unica motivazione per molti nostri politici).
Inoltre, Battiato, si sa, è un vero uomo di cultura, non è un semplice cantante, è un cantautore, e i suoi testi, sono quasi poesie. Un artista, non è un tecnico, non è un politico in cerca di denaro e del plauso della folla, un artista è una creatura differente dalla massa, un artista ha una sensibilità diversa, conosce gli uomini, i loro desideri, le loro paure, è vicino alla gente, è immerso nella folla, ne conosce le passioni e le dinamiche.
Quindi, beh buon lavoro a Battiato, che entra in politica senza essere, ne voler essere un politico.


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