martedì 12 febbraio 2013

Amour....l'amore estremo in un film


Ho pensato molto a scrivere qualcosa di adatto per il Link Party a tema (San Valentino) a cui sto partecipando. Ci ho pensato a lungo e quando stavo per rinunciarci, ecco l’idea giusta: Amour.
Già, ho deciso di scrivere del film “Amour” uscito l’anno appena passato, diretto da Michael Hanke, che ha vinto la Palma d’oro al Festival di Cannes. Un film che, a mio parere andrebbe guardato almeno due volte. Infatti alla prima visione mi ha lasciato perplessa, forse perché non ero preparata per un film così impegnativo, mentre solo più tardi, ripensando, analizzando e riguardando le diverse scene sono riuscita ad apprezzarlo e ad apprezzarlo moltissimo.
Amour non è il classico film sentimentale, non è un film romantico, è un film crudo e straziante è dolce e spietato. I protagonisti sono due anziani, ex insegnati di musica, Georges e Anne; una coppia che per tutta la vita ha condiviso passioni e abitudini, coltivando un amore che resiste anche alla vecchiaia. La loro è una vita tranquilla, fatta di concerti, musica e passioni condivise fino a che Anne ha un ictus. In un primo momento è costretta su una sedia a rotelle, ma in pochissimo tempo la sua situazione si aggrava, portandola alla totale paralisi e alla perdita della parola e del controllo sul proprio corpo. George, rispettando la promessa fatta alla moglie si prende personalmente cura di lei, senza portarla in ospedale, lo fa con amore e dedizione, lo fa spesso a fatica ma con attenzione. La coppia si stringe, la malattia rafforza l’amore tra i due anziani che non vogliono aiuti e intromissioni dall’esterno, si aggrappano l’uno all’altra come per proteggersi e salvaguardarsi. L’intimità della malattia, la solitudine della sofferenza della coppia sono sottolineati sia dalla scarsissima presenza di altri personaggi, (gli unici che fanno visita alla coppia sono la figlia e un ex alunno) sia dall’ambientazione in cui si svolgono le vicende, sempre all’interno del vecchio appartamento dei due.
L’amore un tempo spensierato e gioioso si trasforma in disperato, solitario e quasi crudele. La vita diventa sofferenza, George è costretto ad assistere alla fine lenta dolorosa e poco dignitosa dell’amore della sua vita. È inerme e impotente, nulla può fare per tenere Anne a se, per renderla felice, per aiutarla. Nulla o tutto.
Emblematica è la scena del piccione, l’uccello entra da una finestra nell’appartamento e Geroge cerca in ogni modo di prenderlo con una coperta, quando ci riesce lo culla tra le sue braccia e lo accarezza. Cosa rappresenta quel piccione? l’anima? La vita dopo la morte? La scelta dell’uomo che forza il corso naturale degli eventi? Il finale, che ovviamente non racconto, è inevitabile, ma stupisce, è chiaro ma lascia spazio all’immaginazione e alla libera interpretazione, è triste ma anche sereno e speranzoso.
Amour è un film che parla d’amore, come appunto dice il titolo, di un amore profondo, che non ha nulla di romantico ne di fiabesco, è un amore estremo, disposto a tutto, un amore ruvido e proprio per questo reale.
Non so se davvero il fil Amour sia indicato per San Valentino, non è un film dolce, ne divertente, è un film pesante, triste, che fa pensare. Ma forse, anche l’amore, quello vero non può essere sempre gioioso.


2 commenti:

  1. Sono già commosso dalla recensione, sono curioso di vedere come esco dopo aver visto il film.

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  2. Grazie di essere passata a trovarmi e grazie per questa bella recensione.
    a presto
    ciao
    denise

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