venerdì 19 ottobre 2012

Perchè Isabel Allende mi piace tanto?




Più di una volta ho cercato di rispondere a questa domanda, amiche, compagne d’università, persino mia madre, trovano incomprensibile questa mia passione. “Mi annoia” oppure “è matta, le sue storie non hanno senso”. Questi sono i principali commenti.
La Allende è così, o l’adori, o non la capisci. Non può sicuramente lasciarti indifferente, o ti piace, o non puoi leggerla, o ti cali del tutto nel suo mondo e vivi i suoi racconti, oppure ne resti completamente all’esterno e li trovi sconclusionati e folli.
Io la adoro. Adoro il suo modo di fondere realtà e fantasia, i suoi romanzi, dalla Casa degli spiriti a Inès dell’anima mia al Diario di Maya a La Figlia della Fortuna, ( e ne cito solo alcuni, ma potrei portare come esempio anche tutti gli altri scritti) descrivono fatti e storie inventati, calati però perfettamente in un determinato periodo storico e in un preciso contesto geografico. Le vicende che narra, sono ambientate in diversi contesti storici, dalla dittatura di Pinochet, alla conquista del Cile nel 1840, dalla ribellione degli schiavi caraibici, alla storia contemporanea.
La Allende, fonde religione, culti popolari, esoterismo e magia in un unico modo di vivere e di affrontare la realtà, come se tutto fosse effettivamente possibile, aprendo gli orizzonti dei lettori a modi di pensare e agire diversi dai propri. Spiriti, presentimenti, presenze, riti magici e cure naturali, ecco cosa popola questi racconti. Il tutto rende avvincente e misteriosa la narrazione, il cui punto di forza, è però la trama. Le protagoniste di questi romanzi, sono quasi sempre donne, a volte anche generazioni di donne, nonne, madri e nipoti, spesso legate da un filo invisibile che unisce le loro vicende. Le donne dell’Allende sono lottatrici, sono donne forti, capaci di grandi cose, che combattono, che hanno degli ideali, guidate dall’istinto e soprattutto dall’amore, valore fondamentale, che legato alla fierezza e all’onore guida tutte le vicende. Non manca il motivo autobiografico, con il toccante Paula, una sorta di diario autobiografico in cui dolore, sofferenza e amore per la figlia morente si fondono.
Il ritratto che la Allende fa del mondo femminile può sembrare banale, classiche eroine che inseguono un sogno e lo raggiungono. E invece non è così, le sue, non sono eroine, sono donne, piene di difetti e spesso contorte, sono donne irrazionali ma decise. Che cercano in ogni modo di raggiungere il loro obbiettivo, che hanno grandi sogni e ideali, che sanno combattere e sacrificarsi. Che credono. Prima di tutto credono. All’amore, in qualche Dio o divinità, nella natura, in loro stesse, nelle forse dell’universo. Credono, hanno fede in qualcosa e questo da loro da forza di affrontare mille e più avventure e disavventure.
I libri dell’Allende, non sono semplici romanzi o storie d’amore, sono mondi paralleli, dominati dall’istinto e dai sentimenti, ed è per questo che mi piacciono tanto. Perché mi permettono di perdermi e fantasticare, di calarmi in un mondo parallelo, diverso, in cui tutto è possibile.

Opere di Isabel Allende
-La casa degli spiriti
-D’amore e d’ombra
-Eva luna
-Il piano infinito
-Paula
-Afrodita
-La figlia della fortuna
-Ritratto in seppia
-La città delle bestie
-Il mio paese inventato
-Il regno del drago d’oro
-La foresta dei pigmei
-Zorro. L’inizio della leggenda
-Inès dell’anima mia
-La somma dei giorni
-L’isola sotto il mare
-Il quaderno di Maya
-Le avventure di Aquila e Giaguaro


2 commenti:

  1. anche a me piacciono moltissimo i suoi libri e per le stesse motivazioni. non c'e altro da aggiungere, hai detto tutto tu :)

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  2. Già, è una scrittrice che rapisce!! grazie mille per il commento, passo a sbirciare il tuo blog!! :)

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