martedì 26 marzo 2013

I Malavoglia che sorpresa!

Padron’Noni, ‘Ntoni, la Mena, la Longa, la Locca, lo zio Crocifisso, la Vespa, Piedipaera, la Nunziata e tanti altri … personaggi che mi erano sconosciuti e che sono stati, per me una rivelazione. I Malavoglia, romanzo che non avevo mai letto, e che non avrei forse nemmeno mai letto se non fosse stato per l’esame di Storia della lingua italiana. Lettura integrale e analisi linguistica dei Malavoglia di Verga: suonava come una condanna, e invece si è rivelata una gioia.

Attraverso gli occhi, le parole e i pensieri degli abitanti di Ac Trezza mi è stato possibile calarmi a pieno nella vita di un paesino siciliano dell’ottocento. Verga riesce in questo romanzo a dare forma alla pluralità di voci, al sapore e al colorito tipici di un piccolo paese, raccontando la semplice quotidianità in cui vivono i Toscano (detti Malavoglia per antifrasi) e i loro compaesani. Per qualche settimane, tutti gli abitanti di Ac Trezza sono stati miei compagni di viaggio, e le avventure dei Malavoglia, mi hanno lasciato con il fiato sospeso, la morte di Bastianazzo, la partenza di ‘Ntoni, le sventure della Provvidenza e dalla casa del Nespolo. Ho pianto per la morte della Longa e di padron ‘Ntoni e per l’infelice amore di Alfio Mosca e della Mena, che all’interno di una logica basata sui matrimoni di convenienza sono gli unici due ad amarsi davvero. Mi ha turbato la continua lotta e insoddisfazione di ‘Ntoni, giovane che non vuole arrendersi ad una vita che era già stata scelta per lui e che spera di trovare la fortuna altrove. Mi ha commosso la figura di Pdron ‘Ntoni così saldo nei suoi principi e rassegnato nei confronti della vita e delle sventure. La Mena, così arrendevole e ubbidiente, Alessi che incarna il carattere del nonno. Oltre ai membri della famiglia Toscano, mi hanno affascinato moltissimo gli abitanti del paese, descritti da Verga con una veridicità incredibile. Al punto che parlandone mi sembra di conoscerli, di sapere tutto di questi personaggi e di capire i loro comportamenti e ragionamenti. Come in ogni paese che si rispetti, a Trezza ci sono i pettegolezzi, le cattiverie le maliglintà, le preferenze e anche delle buone amicizie disinteressate.
Quindi, leggete i Malavoglia, e poi ditemi cosa ne pensate….io non so se li si possa definire “un classico”, ma sicuramente questa definizione di Calvino gli si addice:

“I classici sono libri che quanto più si crede di conoscerli per sentito dire, tanto più, quando si leggono davvero si trovano nuovi, inaspettati, inediti”

Infatti, quasi tutti a scuola hanno studiato Verga, i verismo, il ciclo dei vinti, Mastro Don Gesualdo, i Malavoglia e chissà che altro; ma quanti di noi hanno davvero letto questi romanzi?!


1 commento:

  1. é un vecchio post, ma ho dovuto fargli alcune modifiche e per sbaglio mi si è cancellato....beh chi non l' aveva letto può approfittarne!! :D

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